1.CISTI RENALI
Le cisti renali sono una condizione di frequente riscontro; sono delle lesioni benigne, delle lesioni sacciformi, ripiene di urina.
Si presentano caratteristicamente come una lesione tondeggiante, talora sporgente dal profilo renale, di dimensione variabile da qualche millimetro a diversi centimetri.
Possono presentarsi come lesione singola ma a volte possono essere multiple e bilaterali; la maggiore incidenza si ha dopo i 50 anni, anche se possono essere presenti a qualsiasi età.
Nella maggioranza dei casi non danno manifestazione clinica e rappresentano una scoperta incidentale in corso di ecografia eseguita per motivi diversi.
Solo raramente quando assumono dimensioni ragguardevoli possono essere responsabili di “ mal di schiena” o di compressione delle vie di trasporto dell’urina.
DIAGNOSI
La diagnosi è relativamente semplice e si basa su una ecografia.
TRATTAMENTO
Come detto nella maggior parte dei casi le cisti non necessitano di alcun trattamento.
Se necessario possono essere asportate per via laparoscopica, o semplicemente drenate per valutare se responsabili di dolore.
2.NEOPLASIE DEL RENE
Le neoplasie del rene sono di riscontro relativamente poco frequente (tra il 2 e il 5% di tutte le neoplasie) ma sono il terzo tumore urologico dopo la neoplasia prostatica e quella vescicale.
Il sesso maschile ha una incidenza di neoplasia renale quasi doppia rispetto al sesso femminile, con un picco massimo intorno ai 60 anni.
FATTORI DI RISCHIO
Il fattore di rischio più importante è certamente il fumo di sigaretta ed il rischio è proporzionale al numero di sigarette fumate nel corso degli anni.
Altri fattori di rischio sono la dialisi e l’alcool.
Il tumore del rene presente una ampia gamma di istologia ma il tipo più frequente è il tumore a cellule chiare.
SINTOMI
Una volta la diagnosi poggiava su una triade caratteristica: dolore, ematuria (sangue sulle urine) e massa palpabile. Difficilmente oggi si assiste alla contemporanea presenza di questi sintomi.
Nella maggior parte dei casi oggi la diagnosi si pone in corso di ecografia eseguita per motivi non correlati (incidentaloma renale) o a seguito di ematuria.
DIAGNOSI
Il primo approccio diagnostico spesso si basa sull’ecografia che permette agevolmente , in mani esperte, di porre diagnosi; la TAC addome rappresenta il passo successivo confermando la diagnosi già posta in ecografia e stadiando la malattia.
La stadiazione è il processo clinico con cui si vuol conoscere il volume della malattia, l’eventuale coinvolgimento degli organi vicini (estensione locale), il coinvolgimento dei linfonodi, o la presenza o assenza metastasi a distanza (fegato, polmone ecc).
TERAPIA
La terapia della neoplasia renale è la asportazione chirurgica .
Questa può essere condotta per via laparoscopica (classico o robotico) o chirugica .
La asportazione della malattia può venire condotta con risparmio del rene e, quando necessario per volume o estensione locale o sede della malattia, asportando completamente il rene.
APPROCCIO LAPAROSCOPICO
Questo approccio prevede delle piccole incisioni sulle quali si introducono dei speciali tubi cavi di diametro variabile (trocars), attraverso i quali si introducono degli strumenti (pinze e forbici) ed una telecamera (foto.1).
Si distende l’addome con del gas in modo da creare una sorta di pallone al cui interno lavorare , ove giace il nostro obiettivo chirurgico (foto.2)
Con la telecamera si osservano i movimenti degli strumenti su uno schermo ottenendo grazie a questa visione il controllo della guida dell’intera procedura.
La procedura è eseguita osservando il movimento degli strumenti sul piano chirurgico tramite un monitor, quindi come quando si guarda la TV, non si ha il senso della profondità o la tridimensionalità.
APPROCCIO ROBOTICO
La procedura robot assistita è una procedura relativamente recente, che miscela l’approccio laparoscopico (quindi la introduzione di strumenti di piccolo calibro attraverso delle piccole incisioni) , la tecnologia del movimento computerizzato sulla guida delle nostre dita degli strumenti introdotti.
E’ un po’ come pensare ad una play station estremamente tecnologica, affidabile, e precisa, dove al movimento di un piccolo tasto corrisponde un movimento di un cursore sullo schermo.
Il robot consta di due unita: una consolle (foto.3)
dove il chirurgo opera distante dal campo operatorio, e da cui muovendo dita, mani e piedi, comanda il movimento gli strumenti.
Un corpo, fissato al di sopra del Paziente (foto.4), da cui fuoriescono delle braccia meccaniche articolate che comandano il movimento degli strumenti introdotti con cui le braccia sono in continuità.
Inoltre l’immagine è tridimensionale e magnificata e questo permette di ottenere dettagli anatomici non comparabili con altre tecniche (foto.5)
RISULTATI
I risultati della chirurgia nella neoplasia renale dipendono dallo stadio di malattia; più basso lo stadio maggiore la percentuale di guarigione.
I risultati oggi risentono anche della chemioterapia, efficace e di basso impatto, per le forme avanzate.