L’apparato genitale maschile è formato dai testicoli, dalla prostata, dalle vescicole seminali e dal pene (foto.1).
I testicoli situati nello scroto, hanno una doppia funzione: produzione del Testosterone e degli spermatozoi.
A partire dalla pubertà il Testosterone prodotto dai testicoli in risposta a stimoli a partenza dal sistema nervoso centrale, stimola l’accrescimento dei testicoli, la produzione di spermatozoi e la comparsa dei caratteri sessuali secondari ( peli, barba, acccrescimento del pene, sviluppo della masse muscolari, tono di voce ecc) .
Gli spermatozoi prodotti dai testicoli vengono trasportati attraverso due lunghi tubicini chiamati dotti deferenti (uno per ogni testicolo) , sino alla vescicole seminali situate immediatamente dietro la prostata
Da qui, con l’eiaculazione, gli spermatozoi ed altre sostanze (nel complesso definite come sperma), indispensabili per la migrazione degli spermatozoi all’interno dell’apparato genitale femminile, vengono immesse nell’uretra e quindi trasportate da questa fino all’esterno del pene.
L’apparato genitale maschile è quindi l’insieme di organi e di strutture che permettono la riproduzione sessuale.
Il punto in cui lo sperma viene immesso in uretra prende il nome di collicolo seminale e si trova all’interno dell’uretra prostatica, di quella parte iniziale dell’uretra che è avvolta dalla ghiandola prostatica (foto.2).
L’eiaculazione consta di due distinti momenti: la immissione in uretra dello sperma grazie alla contrazione delle vescicole seminali ed in parte dei dotti deferenti.
La seconda fase (eiaculazione vera e propria) consiste nella emissione dello sperma dal meato uretrale esterno, grazie alla contrazione coordinata ed involontaria dei muscoli periuretrali.
Avvenuta la immissione dello sperma in uretra è praticamente impossibile ritardare l’eiaculazione.
Il pene è composto da due cilindri, i corpi cavernosi rivestiti da una guaina o tunica albuginea e dall’uretra che vi decorre accanto.
I corpi cavernosi sono formati da tessuto spugnoso , dove il sangue viene intrappolato durante l’erezione.
Al meccanismo erettile partecipa quindi il flusso di sangue fresco, arterioso, e la occlusione del sistema venoso, creando così un intrappolando del sangue all’interno dei corpo cavernosi.
Quando il sangue viene intrappolato all’interno dei corpi cavernosi, si mette in tensione la guaina che li riveste, la tunica albuginea, che conferisce al pene la tipica rigidità e la possibilità quindi di penetrazione.
Al termine del rapporto, cessa l’iperafflusso ematico, si riapre il meccanismo venoso ed il sangue refluisce dal pene che torna in condizioni di flaccidità.