I disturbi dell’ erezione sono molto frequenti all’interno della vita di coppia e non.
Sono tecnicamente rappresentati da un deficit di rigidità, di entità variabile da un modesto deficit di rigidità sino alla impossibilità ad ottenere la penetrazione.
Le più comuni cause sono disturbi organici del micro circolo (i vasi arteriosi piu’ piccoli) tipiche della età più avanzata, o in associazione a malattia arteriosclerotica e condizioni predisponenti a questa (diabete, alterazioni del colesterolo e trigliceridi, obesità , sedentarietà, ipertensione) o in associazione a patologie o condizioni particolari che determinano un calo del testosterone, l’ormone maschile, e che vanno sotto il nome di ipogonadismo.
Oggi il disturbo dell’ erezione può essere conseguenza anche di interventi chirurgici che coinvolgano la pelvi maschile (prostatectomia radicale, cistectomia, amputazione del retto).
E tuttavia una malattia presente anche nei pazienti più giovani, e spesso può associarsi a disturbi della coppia, o psicologici di pertinenza del singolo individuo.
Diviene così un disturbo che può letteralmente sconvolgere la vita del singolo individuo o della coppia .
Può inoltra rappresentare un campanello d’allarme, una spia, di una malattia (arteriosclerosi) presente in altri distretti come il cuore.
DIAGNOSI
Vanno escluse tutte le patologie del pene (Induratio, fimosi, frenulo breve) e dell’apparato endocrino.
Una buona anamnesi, una attenta valutazione dei fattori di rischio cardiovascolari sono essenziali.
Il doppler del pene (uno studio dei vasi del pene) sia in condizioni di flaccidità che in erezione (ecodoppler dinamico) a volte è necessario.
TERAPIA
Le forme in cui la causa sia riconducibile ad un deficit del testosterone, vanno trattate con supplemento di testosterone (in genere la somministrazione per via intramuscolare si dimostra estremamente affidabile)
Per le forme non riconducibili a deficit di testosterone, oggi esistono numerose opzioni mediche rappresentate dagli inibitori delle fosfodiesterasi che, assunti per bocca, sono in grado di migliorare o risolvere il quadro.
Le controindicazioni assolute all’utilizzo di questi farmaci sono poche, ma vanno ovviamente attentamente vagliate.
Il tipo di farmaco ed il suo utilizzo andranno personalizzati in funzione delle esigenza del singolo paziente, della risposta al farmaco e delle possibili complicanze del farmaco
Il passo successivo all’utilizzo dei farmaci orali è rappresentato dalla iniezione endocavernosa di farmaci particolari (vasoattivi) che determinano una immediata risposta di iperafflusso ematico al pene, superando tutti i meccanismi, o quasi, che regolano l’erezione.
Si tratta nella grande maggioranza dei casi di prostaglandine; l’iniezione endocavernosa viene eseguita con un ago da insulina; può essere eseguita anche dalla o dal partner e provoca soltanto modesto a transitorio bruciore in sede di puntura.
L’utilizzo di questi farmaci va attentamente monitorato dal medico, ed è necessario un breve training.
TERAPIA FISICA
Recentemente la disponibilità terapeutica si è allargata all’uso delle onde d’urto
Si tratta di onde sonore generate da particolari apparecchi che vengono direzionate sul pene (i corpi cavernosi).
La raffica di onde d’urto genera una neo angiogenesi (si formano nuovi vasi all’interno del tessuto bersaglio)che determinano un miglioramento delle condizioni del flusso ematico e quindi del meccanismo dell’erezione.
Le onde d’urto vengono convogliate sul pene tramite una sonda che viene appoggiata sul pene e che rilascia le onde d’urto.
Si tratta di una procedura relativamente recente che consta di applicazioni successive per ottenere l’effetto desiderato.
TERAPIA CHIRURGICA
L’impianto di protesi peniene semirigide che non necessitano di particolari manovre, ma sono sempre disponibili per l’uso o idrauliche, che vengono azionate solo in occasione dei rapporti, oggi non è più una chirurgia per pochi ma si rivolge ad una ampio palcoscenico.
La chirurgia protesica si rivolge principalmente agli esiti di chirurgia demolitiva, ma anche a tutte quelle condizioni che non risentono della terapia medica per bocca o con punture endocavernose.
DISTURBI DELL’EIACULAZIONE
I disturbi dell’eiaculazione sono la più frequente disfunzione sessuale maschile
Si distinguono in eiaculazione precoce, eiaculazione ritardata o assente, e retroeiaculazione.
Quest’ultima è in genere legata a precedenti interventi sulla prostata o all’assunzione di farmaci particolari: lo sperma viene normalmente prodotto ed immesso in uretra, ma il collo vescicale beante, subito al di sopra del collicolo seminale, permette l’ingresso in vescica.
E’ una condizione benigna, ossia non determina alcun danno , all’apparato genitourinario, ma può determinare squilibri all’armonia del rapporto di coppia.
La eiaculazione precoce è la condizione più diffusa; non esiste un tempo adeguato per la eiaculazione e quindi si definisce come precoce quando avviene in modo tale da non determinare un rapporto soddisfazione per entrambi i partner.
Le cause sono molteplici: stati infiammatori dell’apparato genitourinario, malattie sistemiche, talora farmaci assunti.
Un ruolo preponderante giocano le cause psicologiche.
TRATTAMENTO
il trattamento dell’ eiaculazione precoce si avvale di una serie di accorgimenti e di terapie che possono essere iniziate solo all’interno di un rapporto di coppia stabile.
EIACULAZIONE RITARDATA
E’ una condizione decisamente più rara, di grado variabile da necessità di un rapporto assai lungo fino alla completa assenza di eiaculazione o orgasmo; le cause sono eminentemente psicologiche.