Anomalie del pene

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1.FIMOSI

Con questo termine si indica un restringimento della cute della parte più a ridosso della punta del pene (prepuzio): tale restringimento a volte può impedire la scopertura del glande (foto).

Quando il prepuzio è fimotico, in occasione di rapporti sessuali si possono verificare delle piccole lesioni cutanee estremamente dolorose e infezioni sovrapposte del pene (balanopostiti), dovute a germi opportunisti.

Talvolta la cute del prepuzio risulta essere talmente ristretta ed anelastica da non consentire neanche la visione del glande e da creare anche un ostacolo alla normale fuoriuscita dell’urina dal meato uretrale (fimosi serrata).

La fimosi può essere congenita, con l’anello prepuziale già ristretto alla nascita, oppure acquisita.

Le condizioni predisponenti la formazione della fimosi sono il diabete e le infezioni recidivanti (balanite), o in alcuni casi affezioni particolari della cute come il LICHEN.

TERAPIA

L’unica terapia efficace per la fimosi è la circoncisione.fimosi frenulo breve

Questa rappresenta l’asportazione della cute fimotica del pene e la creazione di una sutura circolare subito al di sotto del glande che rimarrà quindi scoperto (foto).

2.FRENULO BREVE

Il frenulo è il tratto di cute che unisce il prepuzio al glande, impedendo un’eccessiva retrazione del prepuzio in erezione e durante i rapporti.

Nel caso in cui il frenulo sia troppo breve, si verificano delle lesioni durante i rapporti che provocano dolore e piccoli sanguinamenti .

TERAPIA

L’unica terapia efficace è la frenuloplastica o plastica di allungamento del frenulo: una piccola incisione del frenulo che viene poi suturata con dei punti riassorbibili.

3.INDURATIO PENIS PLASTICA (m di la Peyronie)

È una infiammazione che colpisce la tunica albuginea del pene (v. anatomia funzionale del pene) a seguito di microtraumi, normali evenienze della vita sessuale.

Risulta evidente che non tutti i microtraumi esiteranno in malattia, ma solo nel caso di persone particolarmente predisposte.

L’infiammazione determina le formazione di una cicatrice (o placca) che a sua volta determina una minore distensibilità della tunica albuginea nella sede colpita.

Immaginiamo di avere una sottile lenzuolo che avvolge un cilindro gonfiable; se il lenzuolo è più corto da un lato, nel momento in cui gonfiamo il cilindro, questo mostrerà una curvatura dal lato ove il lenzuolo è più corto.

Questo è esattamente quello che accade nel corso della malattia: la albuginea diviene meno estensibile, o più corta, dove è presente la placca; quando questa viene messa in tensione dal meccanismo di erezione, la presenza della placca determinerà un incurvamento dello stesso corpo cavernoso.

DIAGNOSI

La diagnosi è legata all’esame obiettivo.

I sintomi sono legati all’incurvamento, a volte assai rapido nella comparsa, ed al dolore in erezione.
Il dolore è la spia dell’attività di malattia.

TERAPIA

La terapia standard è la somministrazione di Vitamina E ad alte dosi, in grado di accelerare lo “spegnimento” della malattia.

Esistono anche terapie, recentemente proposte, a base di infiltrazioni locali con farmaci particolari, sul cui risultato vi è ancora incertezza, ma che paiono assai promettenti.

Esiste poi una terapia, mirata a migliorare l’esito finale della malattia cioè l’incurvamento: incurvamenti maggiori necessitano di una chirurgia per ottenere il raddrizzamento del pene, incurvamenti modesti generalmente non determinano grandi problemi funzionali e quindi non vanno corretti a meno di particolari esigenze.

La terapia chirurgica del raddrizzamento può essere condotta con tecniche di relativa semplicità: ad esempio la procedura di Nesbit in cui si crea una accorciamento del corpo cavernoso controlaterale, in modo da ottenere simmetria in fase di erezione.
Esistono anche altre terapie più complesse in cui si asporta o incide la lesione e si appone un patch (toppa) di un altro materiale biologico.

Per gli incurvamenti minori esiste oggi una possibilità di terapia mediante un enzima batterico che scioglie la cicatrice, su cui si agisce successivamente con delle manipolazioni.

Si tratta di una terapia su cui esistono pochi studi controllati, costosa, e – come già detto – riservata ad incurvamenti minori.

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